Da quando il LED è stato preso in considerazione per illuminare gli spazi antropizzati si è generata una discontinuità tecnologia importantissima, la conversione da mondo analogico a digitale, ha modificato radicalmente i concetti di produzione, efficienza, longevità e qualità della luce.
Dagli anni 70 c’e’ stata un’impennata di produzione di oggetti elettronici, nel 2000 anche gli apparecchi di illuminazione sono entrati a far parte di questo mondo.
Una rivoluzione copernicana che si riflette sulle meccaniche degli apparecchi , i componenti sono 10 volte più piccoli a parità di prestazioni, la gestione del calore necessita di apposite superfici e materiali; efficienze mai viste prima, in laboratorio si è arrivati ad una efficienza pari a 205 lm\W, frequenze della luce emessa molto più precise, codificate differentemente, con le tabelle TM30; nascono le nano-ottiche e i mini riflettori, per gestire l’emissione della luce puntiforme e renderla precisissima.
All’interno di questo scenario la componente Hardware diventa una commodity, ciò che differenzia i prodotti a LED da quelli tradizionali è la possibilità di poter controllare la luce facilmente con protocolli binari bidirezionali, di associarla ad architetture Software già consolidate (Gateway, Slave, Master, Nodes, etc) tipica dei sistemi di controllo delle fabbriche o degli edifici, sia residenziali che terziari.
Nel presente e nel futuro sempre di più il comportamento di questi nuovi sistemi, genererà dati e il loro controllo sarà gestito in modo digitale. Si aprono così scenari sempre più concreti su dimensioni quali misurazione, performance, automazione e sostenibilità.