Idrogeno, nucleare, carbon capture storage…stiamo cercando la strada giusta per la transizione ecologica. Per raggiungerla, le cose fondamentali di cui occuparsi sono: ottimizzare i consumi, analizzare l’efficienza dei processi produttivi ed anticipare eventi o situazioni energeticamente ed economicamente sfavorevoli.
L’energy manager può dare il proprio contributo alla transizione tornando alle origini del proprio ruolo: deve essere un “tecnico responsabile per la conservazione e l’uso razionale dell’energia”, ottimizzando i consumi, analizzando l’efficienza dei processi produttivi ed anticipando eventi o situazioni energeticamente ed economicamente sfavorevoli.
Tuttavia, per essere davvero efficaci, queste azioni necessitano di un supporto concreto fornito da investimenti e incentivi. È altresì fondamentale avvalersi di partner aziendali che possano seguire l’intero processo e supportare nel modo migliore, anche con interventi chiavi in mano, l’azienda cliente nell’intero progetto.
La vera sfida di ogni giorno per l’energy manager sta nel mettere a frutto le sue competenze trasversali, promuovendo una maggior sensibilità energetica in tutti i reparti, sviluppando un teamwork interfunzionale all’interno dell’organizzazione, per valorizzare un lavoro cruciale, oggi più che mai.
Fonti: fire.org