Proprio in queste ore è stata pubblicata la proposta di modifica per le norme che regolano il mercato elettrico comunitario: una serie di interventi strutturali volti a proteggere a lungo termine dagli effetti della crisi energetica, attraverso una serie di atti legislativi.

Come ammette lo stesso Esecutivo Ue, malgrado le resistenze iniziali, si tratta di un’operazione obbligata: “La crisi ha messo in luce diverse carenze nel nostro assetto di mercato, in particolare l’esposizione dei consumatori e delle industrie ai picchi dei prezzi dell’energia“, spiega la Commissione. L’elevato grado di volatilità, correlato al ruolo ancora preminente della produzione fossile nella fissazione dei prezzi elettrici, ha infatti evidenziato in questi mesi una serie di nodi tecnici per il mercato comunitario.

Il provvedimento comprende anche misure volte ad accelerare la diffusione delle rinnovabili e l’abbandono graduale del gas, migliorando le condizioni per l’uso di soluzioni di flessibilità e accelerando l’avvio di progetti rinnovabili offshore multinazionali nei diversi bacini marittimi europei.

Oggi la Commissione ha proposto di riformare l’assetto del mercato dell’energia elettrica dell’UE per accelerare la diffusione delle energie rinnovabili e l’eliminazione graduale del gas, ridurre la dipendenza delle bollette dalla volatilità dei prezzi dei combustibili fossili, tutelare meglio i consumatori dalle future impennate dei prezzi e dalla manipolazione potenziale del mercato e rendere l’industria dell’UE pulita e più competitiva.

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Fonti: rinnovabili.it, ec.europa.eu