L’Italia è una nazione che importa gran parte dell’energia di cui necessita, il che rende i prezzi spesso elevati. Questo fattore, contestualmente agli avvenimenti geopolitici del 2022 e al conseguente innalzamento dei prezzi, ha avuto un impatto significativo sulle imprese italiane.
Il 2022 ha visto un rinnovato interesse delle imprese verso le soluzioni di efficienza energetica. L’innalzamento dei prezzi energetici, infatti, ha contribuito a ridurre sensibilmente il tempo di ritorno sull’investimento di queste soluzioni, rendendole molto più convenienti rispetto al passato.
Per promuovere l’efficienza energetica nel settore industriale, il governo ha introdotto e rinnovato una serie di incentivi fiscali e finanziari che si concretizzeranno nei prossimi mesi. A questi schemi incentivanti si aggiunge il tradizionale meccanismo dei Certificati Bianchi. Inoltre, il 5 dicembre di quest’anno cade la scadenza per l’esecuzione della diagnosi energetica obbligatoria ogni quattro anni, ai sensi del decreto legislativo 4 Luglio 2014, per la maggior parte delle grandi imprese e delle aziende a forte consumo di energia.
Emerge, quindi, come l’unica strategia accessibile alle imprese per minimizzare il rischio operativo e competere nel lungo periodo sia agire congiuntamente sull’approvvigionamento di energia, ricercando soluzioni pulite per la sua produzione, e sulla minimizzazione dei consumi energetici, sia tramite l’incremento del livello di efficienza di processi e stabilimenti, sia attraverso un utilizzo consapevole dell’energia.
Fonti: rienergia.it